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Ragusa. Detrazioni fiscali 2018, dal seminario ospitato nella sede CNA sono arrivate numerose indicazioni per gli addetti ai lavori

Detrazioni fiscali 2018, l’appuntamento promosso in collaborazione tra Cna, Enea e gli ordini professionali dell’area iblea ha fornito interessanti spunti agli addetti ai lavori

RAGUSA (RG) – Gli ecobonus del 70 e del 75% e i nuovi meccanismi previsti dalla legge di Bilancio per incentivare la riqualificazione energetica dei condomìni possono attivare già da quest’anno ingenti investimenti, con benefici per il rilancio della filiera edilizia e dell’occupazione e per ridurre i consumi fino al 60% del totale. Questi i chiarimenti comunicati in occasione del seminario sul tema “Detrazioni fiscali 2018” tenutosi sabato scorso nella sede Cna di via Psaumida a Ragusa. L’appuntamento è stato promosso in collaborazione tra Enea e Cna insieme con l’Ordine degli architetti, l’Ordine degli ingegneri, il collegio dei periti industriali e il collegio dei geometri della provincia di Ragusa. A tenere le relazioni sono stati Domenico Prisinzano dell’Enea Utee, coordinatore task-force “Detrazioni fiscali e normative per l’efficienza energetica” e Giuseppe Glorioso di Cna Sicilia che invece ha parlato di “Ecobonus e Sismabonus: la cessione del credito d’imposta per i condomini”.

Gli stessi relatori, il giorno prima, erano stati ospitati all’auditorium del Galileo Ferraris di via Nenni, rivolgendosi ai professionisti. “Secondo le stime – ha spiegato l’ingegnere Domenico Prisinzano – in Italia i condomìni sono oltre un milione e il costo indicativo per efficientare un immobile di medie dimensioni (circa 20 appartamenti) si aggira intorno ai 300-350mila euro. Un settore che nel solo 2016 ha visto 3,3 miliardi di investimenti legati agli ecobonus, oltre 15mila diagnosi energetiche di aziende e una crescita del 300% delle richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della Pubblica amministrazione locale”. Gli investimenti veicolati dalle misure di incentivazione fiscale per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica hanno avuto un rilevante impatto sull’occupazione, i cui effetti risulterebbero maggiori alla luce dei nuovi dati, considerato che nel periodo 2011-2017 i predetti investimenti avrebbero attivato 1.729.248 occupati diretti, mentre si stimano in 864.625 quelli attivati nell’indotto. Nel 2017 le stime riguardano 418.431 occupati, comprensivi anche dell’indotto, di cui 278.954 impiegati nell’attività edilizia diretta e 139.477 nell’indotto industriale e di servizio. Tali stime hanno caratterizzato gli incentivi come una misura anticiclica in un settore in grave crisi economica e occupazionale. Gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica hanno interessato dal 1998 al 2017 16 milioni di interventi, ossia il 62% del numero di famiglie italiane stimato dall’Istat, pari a 25,9 milioni. Nello stesso periodo le misure di incentivazione fiscale hanno attivato investimenti pari a 264 miliardi di euro, di cui 229,4 miliardi hanno riguardato il recupero edilizio e 34,6 miliardi la riqualificazione energetica. “Gli interventi – continua Prisinzano – riguardano il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’involucro edilizio. Si tratta cioè di minimizzare le dispersioni termiche invernali e i guadagni termici estivi in modo da rendere minima la richiesta di energia termica e frigorifera, rispettivamente, agli impianti di riscaldamento e di condizionamento estivo. Nella fase di progetto occorrono tecnici con competenze specifiche e in fase realizzativa imprese e maestranze in grado di applicare correttamente le pertinenti soluzioni che riguardano principalmente l’applicazione della coibentazione e delle schermature solari (cappotto, pareti e tetti ventilati, tetti verdi, schermature solari eccetera)”.

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