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Ragusa. Nicita: “Il rifacimento delle strisce pedonali in via Carducci a Ragusa diventa un piccolo caso”

Nicita: “Passano lo smalto a spruzzo, metodo obsoleto, e per di più su un asfalto ammalorato. Ma chi controlla la bontà di questi lavori?”

RAGUSA – “Solitamente il rifacimento delle strisce pedonali è un atto da menare a vanto per qualsiasi amministrazione comunale. Quando, però, questo intervento è attuato non tenendo conto delle condizioni dell’asfalto sottostante, allora le buone intenzioni vengono vanificate e tutto si trasforma in un pastrocchio indecifrabile”. A dirlo è la consigliera comunale Manuela Nicita a proposito di quanto accaduto in via Carducci, in una zona centralissima della città di Ragusa. “Qui, proprio accanto all’ex chiesa di San Paolo, sito oggi adibito a centro di accoglienza per i migranti – prosegue Nicita – l’azione di rifacimento delle strisce pedonali si è trasformata in qualcosa di semplicemente inadeguato. Ma a cosa pensano quanti ci amministrano nella predisposizione degli interventi? Possibile che nessuno si sia posto il problema? Infatti, proprio all’altezza delle strisce pedonali è in bella vista lo stato disastrato dell’asfalto, ammalorato per anni e anni di incuria. In più, lo smalto a spruzzo usato per le strisce è un metodo ormai obsoleto e dispendioso esistendo realizzazioni semipermanenti. Infatti è bastato il passaggio di poche auto per sbiadire quanto realizzato. Si continuano a buttare via così i soldi provenienti dalle tasse che ricordo, nella nostra città, sono le più alte d’Italia. L’amministrazione Piccitto, a zero per quanto riguarda le innovazioni, è più preoccupata, in questa fase, a gestire le discordie interne piuttosto che occuparsi della semplice amministrazione di tutto ciò che è ordinario. Il sindaco Piccitto ha già capito che non è più tagliato per proseguire. E speriamo che lo stesso comprenda chi segue le sue orme, chi si trova a percorrere il suo stesso alveo politico. Non sanno neppure pianificare i lavori per le strisce pedonali, figuriamoci cose ben più importanti”.

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