Ragusa. Scambio accuse all’ASP. Segretario generale FP Cisl Passanisi: “Rivendichiamo raggiungimento risultati tangibili ma con attuale fase stallo difficile andare avanti”
3 min readIL ROVENTE SCAMBIO DI ACCUSE ALL’ASP DI RAGUSA NON GIOVA AI LAVORATORI, IL SEGRETARIO GENERALE CISL FP PASSANISI: “RIVENDICHIAMO IL RAGGIUNGIMENTO DI ALCUNI RISULTATI TANGIBILI MA CON LA FASE DI STALLO E’ DIFFICILE PROSEGUIRE”
RAGUSA (RG) – La segreteria generale della Cisl Fp Ragusa Siracusa, forte dei risultati ottenuti in passato senza bisogno di “compagni” di viaggio, interviene sulla delicata problematica riguardante l’Asp di Ragusa che, in questi giorni, è stata al centro di un intenso dibattito oltre che di un rovente scambio di accuse. “Come sindacato – sottolinea il segretario generale Daniele Passanisi – rivendichiamo il raggiungimento di alcuni risultati tangibili come la trasformazione del rapporto di lavoro da part-time a full-time di autisti, cuochi e ausiliari o come l’avvio delle procedure di stabilizzazione del personale sanitario. Stiamo proseguendo nella nostra attività di rappresentanza dei dipendenti dell’Asp di Ragusa e di tutela della salute dei cittadini in piena autonomia di pensiero, avanzando ulteriori proposte come le modifiche della pianta organica, le opzioni risolutive della problematica relativa alla concessione delle ferie estive, la conclusione in tempi rapidi dell’attribuzione degli incarichi di coordinamento e chiedendo a gran voce la riapertura del confronto sindacale, bloccato da troppo tempo a causa di uno stato di agitazione che, incomprensibilmente, non ha portato, in tutto questo tempo, da parte delle organizzazioni sindacali che l’hanno dichiarato, al raffreddamento del conflitto nelle sedi opportune, mantenendo di fatto una situazione di stallo che non giova sicuramente ai lavoratori e all’utenza. Voglio precisare subito che le polemiche non ci interessano. E neppure le contrapposizioni. Ma siamo interessati ad arrivare a concretizzare ulteriore risultati attraverso serrati confronti con la controparte, in questo caso la direzione strategica dell’Asp di Ragusa”.
E con riferimento alle recenti proteste, Passanisi chiarisce: “Non ci piace neppure rispondere ai subdoli attacchi portati alla nostra organizzazione sindacale nel corso della recente tornata elettorale per il rinnovo della Rsu aziendale. Attacchi effettuati da alcuni “sindacalisti” al fine, probabilmente, di racimolare qualche voto in più. In mancanza di argomentazioni e proposte da portare al tavolo delle trattative, si è preferito puntare su una attività di discredito della Cisl relativa a questioni che, come invece immaginiamo, rappresentano obiettivi comuni. Stiamo parlando della stabilizzazione dei precari storici. Ma in proposito ci differenzia, sostanzialmente, il metodo di definizione, basato per la Cisl Fp sulla pedissequa osservanza delle norme che regolano la materia e non su populistiche affermazioni che sono di sicuro effetto tra i lavoratori ma che rischiano di fare perdere ulteriormente anche questo treno”.
“Le becere strategie, che di fatto oggi hanno bloccato la contrattazione all’Asp 7 – afferma ancora il segretario Passanisi – non fanno parte del nostro stile, come la tardiva recriminazione sui tagli finanziari, voluta lo scorso anno dall’assessorato alla Salute. Sono strategie che ci sembrano estemporanee e strumentali se non per un incomprensibile risveglio di fior di dirigenti sindacali dallo stato di torpore provocato da chissà quale sortilegio che svanisce, magicamente, in concomitanza delle elezioni”. Passanisi aggiunge: “Il prestarsi a tali becere strategie, dannose sia per i lavoratori quanto per la cittadinanza tutta, perché non dimentichiamo che l’erogazione dei servizi sanitari è a favore della collettività, rappresenta la tangibile dimostrazione di un gioco di ruoli che, nella chiara disambiguazione di sudditanza politica per cui il fronte sindacale costituito paga il prezzo della perdita di identità a favore di qualche “mestierante” che si erge a condottiero, fa emergere la propagandistica combutta con una regia occulta evidente, però, anche senza leggere i titoli finali, ai lavoratori, ai cittadini, agli elettori che sanno bene come vanno certe cose”.