Al reparto di Oculistica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo di Ragusa il rito della benedizione degli occhi
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La prevenzione prima di tutto. Le tecniche oculistiche, negli ultimi anni, sono riuscite a compiere passi da giganti. L’aiuto che arriva dalla scienza, per le cure delle malattie agli occhi, è davvero notevole. Ma davvero poco si può comunque fare se un problema serio viene riscontrato molto tempo dopo rispetto a quando insorge realmente. Per non parlare dei rischi generati dal glaucoma, il ladro silenzioso della vista come viene generalmente definito.
Sono queste le indicazioni di massima fornite dall’aiuto primario del reparto di Oculistica dell’ospedale Maria Paternò Arezzo, Maurizio Parisi, durante la ormai tradizionale celebrazione in onore di Santa Lucia tenutasi questa mattina nei locali del reparto.
L’iniziativa, promossa dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, si è tenuta alla presenza degli ammalati, degli operatori sanitari e dei medici, con in testa il primario Salvatore Azzaro. Il dott. Parisi, inoltre, ha consigliato un controllo annuale della vista soprattutto dopo che è stata superata l’età dei 40 anni.
Ha anche fornito dei consigli pratici per delle sommarie autodiagnosi: “Ci si può mettere, ad esempio, dinanzi alla tv, chiudere prima un occhio e poi l’altro e verificare se si è registrato un abbassamento della vista. Se così è, si faccia subito ricorso allo specialista. Ma diciamo che è buona norma, almeno una volta ogni dodici mesi, farsi controllare da un oculista per verificare se va tutto bene”.
Parisi ha anche ricordato la figura del primario emerito di Oculistica, Giuseppe Coriglione, scomparso proprio nei giorni scorsi, i cui familiari hanno assistito alla santa messa.
Il rito religioso, presieduto dal direttore della Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, con la concelebrazione del cappellano ospedaliero del Maria Paternò Arezzo, don Salvatore Giaquinta, è stato caratterizzato dalla significativa cerimonia di benedizione degli occhi.
Santa Lucia, infatti, protettrice della vista, vede contrassegnata la propria storia da questo speciale riferimento anche sulla base delle notizie che la tradizione religiosa attribuisce alla vita di una santa che, pur essendo di origine siracusana, è molto venerata anche a Ragusa.
Don Occhipinti, inoltre, prima della santa messa, ha anche ricordato la necessità di utilizzare con moderazione smartphone, tablet e pc che possono causare danni seri alla vista. Inoltre, è stato deciso di dare alla santa messa celebrata questa mattina un taglio preciso, facendo riferimento a Maria, madre di Gesù, e Lucia, due donne che parlano con gli occhi.
“La Madonna, infatti – ha sottolineato don Occhipinti – ha scelto di versare le proprie lacrime a Siracusa, laddove era nata Santa Lucia. Il collegamento, dunque, sono gli occhi che ci permettono di riguadagnare anche la vista spirituale”. Numerosi i fedeli che hanno partecipato alla cerimonia religiosa.