Scoglitti. 06/09/2020
Il Club-nautico di Scoglitti è una Associazione sportiva dilettantistica senza scopo di lucro, esiste da 38 anni e la sede è posizionata in un posto meraviglioso che probabilmente suscita le “attenzioni” di parecchie persone.
Nella serata di ieri, sabato 5 settembre, ha rucevuto una “visita” peraltro gradita, in quanto chi non ha nulla da temere gradisce le visite delle forze dell’ordine, della guardia di finanza.
Due agenti molto educati, che con garbo hanno effettuato i controlli anticovid e quindi antiassembramento, oltre ai controlli amministrativi previsti.
In quel momento al Club c’era in corso una festa di compleanno, organizzata da un avvocato socio del Club stesso, che festeggiava il compleanno del marito della figlia.
Venticinque persone presenti, tutte munite dei presidi sanitari previsti,temperatura verificata con termoscanner, moltissimi soci e altri ospiti, tutti avevano compilato i moduli previsti dalle disposizioni ministeriali, i tavoli erano posizionati con il distanziamento sociale giusto, la festa si svolgeva su una piattaforma sulla spiaggia antistante i locali del Club, quindi all’aperto. Segnalazione alla Siae, per farla breve, tutto rigorosamente nella norma.
Nonostante l’ostinato silenzio degli operatori, che si sono limitati a fare i complimenti al Consiglio Direttivo e all’avvocato che ha organizzato la festa, si è sparsa la voce, assolutamente fondata, che le forze dell’ordine si sono attivate su precisa segnalazione che denunciava che ci sarebbe stata una mega festa con oltre 200 presenze, balli, musica a tutto volume e importanti violazioni alle norme anticovid.
A questo punto si pone un pesante interrogativo: è possibile attivare le istituzioni già gravate da impegni a cui spesso non sempre possono adempiere per mancanza di organici, per denunciare fatti e circostanze inesistenti, per tentare di creare problemi ad altri? È possibile fare spostare unità operative, da Modica a Scoglitti, per accertare il nulla? Chi si occupa di cronaca e comunque di diffusione di notizie che riguardano la collettività, ha il diritto e il dovere di sapere. Chi ha le competenze per farlo, ha il dovere di rispondere.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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