29 Aprile 2024

ITALREPORT

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Scout e richiedenti asilo intorno al fuoco del dialogo

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Il gruppo Stella Polare di Comiso ha realizzato una serie di incontri con i beneficiari del progetto SPRAR “Accoglienza Casmenea”

RAGUSA – Un incontro tra ragazzi della stessa età. Probabilmente con gli stessi sogni, con la stessa voglia di vivere. Solamente alle spalle una storia diversa e la voglia di raccontarla a nuovi amici. Così gli ospiti richiedenti e titolari di protezione internazionale ospiti dello SPRAR “Accoglienza casmenea” del Comune di Comiso e gestito dalla Fondazione San Giovanni Battista, hanno ospitato il gruppo scout “Comiso 1, Clan Stella Polare”. Dopo un primo pomeriggio trascorso a marzo con l’idea di instaurare una nuova conoscenza, il 24 aprile gli Scout hanno realizzato una giornata di attività con i migranti.
“Già sul finire di marzo – spiega Alessandro Guastella, responsabile del progetto SPRAR – gli scout hanno voluto visitare il nostro centro di contrada Canicarao. Era importante per loro cercare di capire in maniera diretta il fenomeno della migrazione forzata. Lo hanno fatto ascoltando le testimonianze dei nostro ospiti, molti dei quali giovanissimi. Il 24 aprile, dunque, abbiamo dato vita insieme ad una escursione in perfetto stile scout da Canicarao verso contrada Porrazzito, per giungere nei locali di proprietà della Chiesa Madre di Comiso”.
Il pomeriggio e la serata si sono svolti nel segno della condivisione. Il gruppo ha preparato attività serali di musica, teatro. Una cena condivisa e un dopocena attorno al fuoco ha segnato la fine di una giornata di dialogo e di amicizia.
“I nostro ragazzi – conferma Alessandro Guastella – sono stati felicissimi perché hanno incontrato dei coetanei. Hanno molto apprezzato il confronto libero che gli ha permesso di esprimersi e sperimentarsi in attività nuove. Siamo grati agli Scout e contiamo di proseguire lungo questo percorso”.
“Il nostro obiettivo – spiegano i capi scout Simona Sciortino e Nuccio Battaglia – è quello di far sviluppare nei nostri ragazzi un senso critico sul tema dell’immigrazione. I nostri giovani si aspettavano storie complicate, vissuti drammatici. Tuttavia, avendo a che fare con dei coetanei hanno interagito sullo stesso piano instaurando una relazione molto positiva. Alla fine del nostro progetto annuale realizzeremo una serata aperta alla cittadinanza per far conoscere i risultati raggiunti”.

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