3 Maggio 2024

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Segretario generale SNFIA, Marino D’Angelo, su jobs act: “No alla paura d’impresa”

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Il Sindacato delle Alte Professionalità Assicurative dice no “ai pifferai di regime e si oppone a un provvedimento che sottintende una idea di Impresa che gioca in retroguardia. In nome di una concezione del mondo, dell’uomo e del lavoro da terzo millennio lancia la proposta di  un referendum abrogativo. Il Jobs Act lascia a casa i Lavoratori e  il 90% del sistema produttivo italiano. I nuovi provvedimenti hanno l’inquietante aspetto di marker negativi che stanno a segnalare il male più che ad indicare la cura“!

ROMA – “Il decadente paradigma di impresa che gestisce la produttività sui costi e non sugli investimenti, la ricomparsa di un’idea del lavoro che trova motivazione nella paura e non nel senso di appartenenza , la responsabilità che ritorna ad essere comando senza se ne ma, l’ingiustizia che si compra con i soldi: questa è evidentemente la visione del mondo propugnata dal Jobs Act e dal suo animatore e su questo SNFIA non c’è e non ci vuole essere”.  Così dichiara Marino D’Angelo, Segretario Generale di SNFIA, all’indomani dell’approvazione dei primi decreti della riforma del lavoro del Governo Renzi.
Il modello di impresa e lavoro delineato da Renzi – continua D’Angelo – è di segno contrario a quello che è già una realtà di successo nei Paesi ad economia avanzata. Le Aziende che vincono sui Mercati mondiali sono quelle che flessibilizzano il lavoro in direzione dello sviluppo della piena e convinta partecipazione del Lavoratore , riconoscendo nell’Uomo e nella sua motivazione il vero motore dello sviluppo del business, altro che precarizzazione a vita. L’Impresa renziana è quella che parte dalla paura di perdere e non dalla determinazione a vincere.  Alla base della  nuova normativa del lavoro  non c’è una realtà che innova, sviluppa e produce, ma una che licenzia, demansiona, non investe, non si confronta. I provvedimenti del Jobs Act  hanno  l’inquietante aspetto di marker negativi che stanno a segnalare il male più che ad indicare la cura“!
SNFIA non ci sta – afferma con determinazione il Segretario Generale del Sindacato delle Alte Professionalità Assicurative -. Non ci lasciamo incantare dagli slogan dei pifferai di regime. Non possiamo accettare una flessibilità che non innova e produce sviluppo socio-economico, ma che ha come unico effetto quello di azzerare i diritti dei lavoratori, condannandoli al ricatto ed alla precarietà permanente e relegandoli al ruolo di pure pedine nel processo produttivo.   Il Governo si dimostra sempre più vassallo delle multinazionali e dei Grandi Gruppi industriali, unici interessati ad una gestione d’impresa orientata al solo profitto  e come  tale slegata da  ogni obbligo di responsabilità sociale. Il Jobs Act lascia a casa i Lavoratori e i loro bisogni e il 90% del sistema produttivo italiano,  fatto da piccole e medie imprese  che chiedono strumenti non per licenziare ma per produrre e svilupparsi.”
Non si può tergiversare oltre – conclude D’Angelo – Renzi sappia che  in democrazia il consenso si misura e non si presume. Occorre mobilitarsi per promuovere un referendum abrogativo sul Jobs Act, che dia voce e ragione a chi non intende consegnare la Vita propria e dei propri figli alla logica del profitto. Per questo ci  faremo parte attiva presso  tutte le forze democratiche politiche e sindacali per avviare una iniziativa referendaria che riporti il nostro Paese ad un corretto confronto democratico, sempre più avvilito da un Governo non eletto ed autoreferenziale“.

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