Serena Iansiti attrice di Teatro Cinema e di TV
4 min read Serena Iansiti è una giovane attrice partenopea, divenuta nota nel 2006, con la soap opera Cento Vetrine, dove ha interpretato il ruolo di Lavinia Grimani.
Nata a Napoli l’11 Maggio del 1985, cresciuta a Latina, viene ammessa, all’età di 19 anni, presso il Centro Sperimentale di Cinematografia e affianca, subito dopo, il suo interesse per il teatro.
Il suo notevole talento, l’ha portata, nel corso degli anni, a prendere parte ad una serie di cortometraggi, tra i quali, nel 2010, “Lucrezia Borgia”, per Natioinal Opera of London, diretto dal regista canadese, sceneggiatore e compositore cinematografico, Mike Figgis; nel 2011 gira i film “Lord of London”, di C.Viveiros, “Fondi 91”, del regista, canadese, Dev Khanna e un “Natale per due”, regia Giambattista Avellino, primo film TV prodotto da Sky Italia.
Due ruoli importanti vengono ricoperti, rispettivamente, nella serie “I segreti di Borgo Larici”, dove impersona Anita Sclavi e, con il personaggio di Ilaria Abate, nella quarta stagione della serie televisiva “Squadra Antimafia” – Palermo Oggi.
Successivamente, entra a far parte del cast della terza stagione de “Le tre rose di Eva”, con il personaggio di Clarissa e, nella seconda stagione de “Il giovane Montalbano”, con il personaggio di Stella Parenti.
Nel cast de “I Bastardi di Pizzofalcone”, andato in onda su Rai Uno, a partire dal 9 Gennaio 2017, è un medico della scientifica, con il nome di Rosaria Martone, per la cui interpretazione, di recente, è stata premiata alla X edizione del Festival Internazionale del cortometraggio, ”Tulipani di seta nera”, presso il Teatro Olimpico di Roma.
A teatro, diventa una delle 5 donne protagoniste, con la pièce brillante “Il Bagno” di Astrid Veillon, in tournée per 4 mesi, in quasi tutta Italia, con una cast di donne eccezionali, tra le quali Amanda e Stefania Sandrelli.
Ciao, Serena !
iniziamo con la prima domanda :
Nata per la recitazione o sognavi di fare altro ?
Sono stata contagiata da questa passione da ragazzina… e non sono più guarita!
Quando sono iniziati i primi passi del tuo percorso artistico e qual è stato l’esordio della carriera di attrice ?
Ho iniziato con i primi corsi e laboratori di teatro, durante gli anni del liceo; poi, poco dopo essermi trasferita a Roma, sono stata ammessa al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Il mio battesimo artistico è stato sul palco del Piccolo di Milano con ” Storie di ordinaria follia” di P. Zelenka.
Talento, preparazione, determinazione sono gli unici elementi che contano per affermarsi nel mondo dello spettacolo?
Ci vuole anche tanta fortuna, il trovarsi al posto giusto nel momento giusto; avere una grande fiducia in se stessi: non lasciarsi abbattere dalle porte in faccia e dai “no”; e soprattutto non omologarsi agli altri, ma portare avanti la propria unicità come risorsa continua.
Interpretare un ruolo, significa poter raccontare attraverso la recitazione il personaggio oppure l’attore?
Sono abituata a nutrire il personaggio con la mia personalità, e viceversa.
Quindi direi una felice combinazione di entrambe le cose.
E, comunque, tendo a sentire il personaggio sempre più grande di me: questo mi consente di “dare” e non “concedere”.
Chi sono i maestri che ti hanno formata e, a quali di essi, ti sei, eventualmente, ispirata ?
Per quanto riguarda la mia formazione “concreta”, ultimamente mi ha segnato molto l’incontro con Danio Manfredini, un vero maestro. Traggo continua ispirazione artistica, anche, dalle artiste che ammiro. Per citarne alcune: Bette Davis, Gena Rowlands, Meryl Streep, Kate Winslet, Cate Blanchett, Marion Cotillard
Le tue origini napoletane vengono fuori nei ruoli che hai interpretato in alcune fiction?
Si. Più per una questione di DNA, che per una specifica richiesta di appartenenza dialettale.
Nella vita di un’attrice, non capita spesso di interpretare il ruolo di un medico della scientifica. Quali sono le caratteristiche che ti accomunano al personaggio ?
Trovo più stimolante, a volte, interpretare personaggi in apparenza molto distanti da me, perché alla fine del mio percorso di conoscenza scopro sempre dei punti in comune.
Nel caso della dott. Martone, condivido la sua singolarità nell’ approcciarsi al lavoro.
Il teatro, come il cinema, sono due validi filtri di comunicazione. Due linguaggi differenti. Quale opportunità didattica hai potuto trarre da entrambe le esperienze e a quale delle due discipline ti senti di appartenere maggiormente ?
A tutti e due. Sul set capita di girare mediamente tre o quattro volte la stessa scena, e poi si stampa. Per sempre.
Del teatro devi prenderti cura ogni giorno, con la ripetizione, senza che diventi routine.
Vorrei che sul set si provasse come in teatro e che a teatro ci sia l’immediatezza del set.
Quando questo accade, è magia!
Il teatro, il cinema e la televisione oltre a darti delle opportunità, ti hanno tolto qualcosa?
Come tutte le persone che cercano di lavorare e di farlo bene…inevitabilmente affronto dei sacrifici.
Quali sono i tuoi progetti futuri ?
In questi giorni sono in Sicilia sul set de ” Il commissario Montalbano” e in autunno tornerò a Napoli per girare la seconda serie de ” I bastardi di Pizzofalcone”.
Bene, Serena. nel ringraziarti per l’intervista gentilmente concessa, non ci resta che augurarti una lunga e splendida carriera, meritati traguardi e stimolanti partenze.
Foto gentilmente concesse da Marcello Norbert e Luigi Ceccon