Siracusa. Presentazione del libro di Roger Abravanel “La ricreazione è finita”
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Siracusa – Una sorta di manuale per le giuste scelte, per non restare indietro, per introdursi presto e bene nel mondo del lavoro. La ricreazione è finita, di Roger Abravanel e Luca D’Agnese, sarà argomento di discussione della giornata organizzata dall’associazione Tempi nuovi, giovedì dalle 8.30, nell’Aula magna dell’Istituto Filadelfo Insolera, alla presenza degli studenti delle quinte classi degli degli istituti superiori siracusani.
Roger Abravanel, che ha subito recentemente un leggero infortunio ma non ha voluto rinunciare ala conversazione con gli studenti, sarà in collegamento via Skype, ma sarà comunque presente a Siracusa nelle prossime settimane.
Interveranno Maurizio Laganà, manager Manpower, Claudio Geraci, vicedirettore risorse umane e relazioni esterne Lukoil, Gianpaolo Miceli, vicesegretario Cna Siracusa e Manfredi Palazzolo, Smart Lab Siracusa. L’incontro sarà moderato da Giovanni Cafeo, presidente onorario di Tempi Nuovi.
“Abravanel – ha detto Giovanni Cafeo – affronta la tematica del come mettere in condizione le nostre risorse umane di esprimere il massimo potenziale dei giovani che sono il futuro della società. Ne parla come disagio sociale di cui attori principali sono gli studenti ma anche i genitori e tutto il sistema educativo. Nonostante un piccolo incidente Abravanel ha voluto mantenere l’impegno attraverso l’uso della tecnologia con il proposito di ritornare fisicamente qui nel nuovo anno. Anche questo è emblematico di come trasformare un impedimento in opportunità perché oggi questo la società chiede ai nostri giovani. Abbiamo deciso di aprire un percorso che durerà tutto l’anno e si concluderà con il ritorno di Abranavel. Anche perché non siamo stati in grado, anche a causa dell’impedimento dell’autore, di poter far partecipare tutte le scuole di Siracusa ma solo una delegazione e riteniamo che sia utile fornire strumenti a ragazzi e scuole (dove ci sono molte carenze e criticità, ma questo non deve farci dimenticare il suo ruolo fondamentale) per poter riflettere su ruolo sociale e prospettive per il futuro dei nostri giovani”.
