Vittoria.
2 gennaio 2019
Sono passati venti anni da quella sera in cui, all’interno del bar del distributore di carburante Esso, sulla Vittoria Comiso, poco dopo le 19,30, un commando assassinò a colpi d’arma da fuoco, 5 persone, tra cui 2 incolpevoli, Salvatore Ottone di 27 anni e Rosario Salerno di 28, colpevoli solo di essersi trovati nel posto sbagliato a quell’ora e di essere tifosi della squadra di calcio locale. Ad essere crivellati dai colpi dei killer, oltre alle due vittime innocenti, i veri obiettivi della strage di mafia: Angelo Mirabella, referente locale della “Stidda”, Rosario Nobile, e Claudio Motta, ritenuti affiliati al clan Dominante. Si salvò dal fuoco, solo il titolare del bar, Savatore Lorefice, che si lanciò dietro il bancone alla vista dei killer.
Ci sono voluti 14 anni tra indagini, processi, testimonianze e intercettazioni, prima che si facesse piena luce su una storia di mafia che è stata raccontata in tutto il mondo, da centinaia di giornalisti giunti in città subito dopo la strage.
Il 21 gennaio del 2013, fu ricostruita la verità sulla strage che fu decisa dai clan Piscopo ed Emmanuello di Gela, acerrimi rivali della “Stidda” vittoriese e con ambizioni espansionistiche.
Per quella strage sono stati condannati all’ergastolo i fratelli Giovanni ed Alessandro Piscopo e un cugino, anch’egli Alessandro Piscopo, in qualità di mandanti. Un quarto uomo, Enzo Mangione, è stato riconosciuto basista locale.
Giuseppe Selvaggio e Claudio Calogero Cinardo, furono i killer di quella sera uggiosa del 1999.
L’organizzazione della spedizione di morte, fu “trattata” dai capi clan di province vicine e anche le armi arrivarono dalla zona del nisseno.
Oggi, presso la Basilica di San Giovanni Battista a Vittoria, si celebra una funzione religiosa e un ricordo delle vittime innocenti.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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