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Una proroga per il PAES, c’è tempo sino a gennaio 2015

L’unione installazione e impianti della CNA di Ragusa: “la concessione non diventi penalizzante per i comuni  che avevano già predisposto gli atti. Gli altri si diano da fare per organizzarsi in maniera strutturata”

Ragusa, 27 ago 2014 (Italreport) – “Sapevamo che dietro l’angolo si sarebbe potuta concretizzare una proroga. Così come in effetti è stato. Ma il fatto che i tempi si siano allungati non può essere una penalizzazione per i Comuni virtuosi che avevano già risposto al richiamo della Regione e che, adesso, si ritrovano a dovere fare i conti con una dilatazione dei tempi che non rende loro giustizia”.
Lo dicono il presidente provinciale dell’Unione Cna Installazione e impianti, Maurizio Scalone, con il responsabile provinciale, Vittorio Schininà, a proposito dello slittamento temporale che la Regione ha concesso, fine gennaio 2015, con riferimento alla predisposizione degli adempimenti per il Paes, il piano di sostenibilità energetica che ogni territorio era stato chiamato a predisporre per avere la speranza di accedere agli ingenti fondi europei messi a disposizione della Sicilia per la presentazione di quanti più progetti a livello territoriale. “Se la proroga, di fatto – continua Scalone – ha rappresentato una manna dal cielo per tutti quei Comuni, e ce ne sono anche nell’area iblea, che non avevano avviato la minima procedura nonostante le sollecitazioni provenienti anche dalla nostra associazione di categoria, questa stessa concessione non si può trasformare in un aspetto penalizzante per quegli altri enti locali, e ce ne sono, pure in questo caso, nel Ragusano, che avevano concretizzato tutti i percorsi che avrebbero dovuto portare alla presentazione del Paes già nelle prossime settimane. La mancata definizione delle procedure concernenti il Paes deve dunque servire da stimolo per chi è in ritardo nel tentativo di colmare i gap esistenti. Ma deve assicurare in maniera puntuale anche chi si è adoperato in questi mesi per rispettare i termini e adesso non si può vedere raggiunto o, peggio ancora, sorpassato da chi, invece, non ha predisposto neppure mezza richiesta”.
Il responsabile provinciale Vittorio Schininà aggiunge: “Questa materia è troppo importante perché si continui con un tira e molla che non fa altro che penalizzare le piccole e medie imprese del settore che si attendono grandi cose dal Paes. Come Cna abbiamo sollecitato l’adozione di tutte le misure previste nei percorsi legati all’energia sostenibile considerata la valenza del piano energetico come strumento di programmazione in grado di rispondere alle richieste del territorio e come sistema per accedere ai finanziamenti europei. Dobbiamo sempre riflettere, però, sul fatto che in un periodo simile intercettare bandi non è semplice mentre le disponibilità economiche sono ridotte al lumicino. E, soprattutto, che, allungando ulteriormente i tempi, si rischia di inficiare la mole di programmazione e pianificazione prevista per i prossimi mesi. Questo significa che i Comuni, visto che sono in crescita i finanziamenti per la green economy, sono chiamati ad attrezzarsi in maniera strutturata con gruppi di lavoro e favorendo il più possibile le dinamiche della concertazione”.
La Cna, Unione Installazione impianti, di Ragusa torna a sottolineare che è fondamentale che la progettazione, tenendo in considerazione il risparmio e l’efficienza energetica, possa diventare un punto di riferimento primario dell’azione di quelle Amministrazioni comunali che non intendono lasciarsi sfuggire questa occasione. “Sono concetti, quelli della sostenibilità e della riqualificazione, legata al consumo zero di suolo urbano – aggiunge ancora Schininà – che devono trovare ampia corrispondenza nelle azioni delle varie Amministrazioni comunali e che devono spingere le nostre associazioni di categoria, oltre a Installazione e impianti, anche le Unioni Costruzioni e Produzione della Cna, a proporre agli associati dei percorsi agevolativi per potenziare i sistemi di lavoro. Lanciamo un appello ai Comuni, soprattutto a quelli che sul Paes non hanno predisposto alcunché, a sfruttare questa occasione affinché possa essere riavviato il motore dell’economia settoriale”.

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