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Unicredit – Presentato a Palermo “Progetto Italia”. Angelini (FABI) e Urzi’ (FIRST CISL): preoccupante il continuo calo degli organici

Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma dei sindacalisti siciliani FABI e FIRST/CISL facenti parte della Delegazione trattante in Unicredit Group.


Presentato a Palermo, ai rappresentanti sindacali siciliani, il “Progetto Italia” di Unicredit con un focus sulla trasformazione del modello operativo.
La nuova struttura della Region Sicilia – affermano affermano Gabriele Urzì e Giuseppe Angelini rispettivamente Segretari Nazionali di Gruppo Unicredit FIRST CISL e FABI – prevede 15 nuove Aree Retail piu’ un’Area Retail Pegno (Palermo Nord, Palermo Centro, Palermo Sud, Palermo Provincia Est, Trapani, Agrigento Ovest, Agrigento Est, Caltanissetta/Enna, Catania, Catania Provincia Ovest, Catania Provincia Nord, Ragusa, Siracusa, Messina, Messina Provincia Ovest, Pegno). Inoltre la riorganizzazione comporta l’accentramento dei preesistenti 8 Centri Corporate in due nuove Aree Corporate, Sicilia Ovest (con strutture ad Agrigento, Caltanissetta, Palermo, Partinico, Sciacca e Trapani) e Sicilia Est (con strutture a Catania, Messina, Ragusa, Sant’Agata di Militello, Siracusa, Vittoria).
“Quello che ci preoccupa – continuano Angelini e Urzì – è che gli organici in soli sei mesi sono passati da 3.125 a 3.068 con una diminuzione di oltre 55 unità ( – 1,78%).
E nei prossimi mesi, non appena si conosceranno i numeri delle adesioni all’esodo incentivato ai sensi dell’accordo del 4 febbraio scorso, avremo un quadro preciso dell’ulteriore impoverimento della rete e delle strutture di governo in Sicilia, che, se non adeguatamente contrastato con un turn over di personale, rischia di mettere in seria difficoltà l’operatività della banca nell’Isola.
Occorre – concludono i Sindacalisti – che Unicredit, che ha raccolto la gloriosa eredità del Banco di Sicilia ed è la banca maggiormente rappresentativa sul territorio, unitamente alla nuova riorganizzazione, di cui valuteremo gli effetti nel tempo, supporti maggiormente il potenziale di crescita esistente in Sicilia, offuscato purtroppo da tanti elementi di incertezza e da una restrizione a volte eccessiva nella concessione del credito che riguarda però tutte le banche”.

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