5 Maggio 2024

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Venezia. Peppe Spalla alla collettiva d’arte internazionale della città lagunare.

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Vittoria. 26 febbraio 2022

Peppe Spalla, un vittoriese a Venezia nella Collettiva d’arte internazionale, ma non solo, le prospettive sono lungimiranti.
L’eclettico vittoriese con la passione della pittura, della scultura e dell’arte in genere, è stato selezionato ed esporrà, nella città lagunare, l’opera “Il trionfo amaro dell’innocente”. La mostra internazionale d’arte contemporanea – Venezia preludio alla biennale -,che si svolgerà a Venezia presso la Venice Art Gallery dal 6 al 16 Marzo 2022, ospiterà tra gli altri artisti, anche il nostro Spalla.
La mostra è curata dal Prof. Giorgio Gregorio Grasso, storico e critico d’arte di rilievo internazionale, divenuto estimatore di Peppe Spalla, dopo averlo conosciuto e “valutato” attraverso le sue opere.
Questa è la seconda presenza a Venezia, la prima risale a 5 anni addietro, nel 2017, quando partecipò aloa biennale d’arte delle Nazioni.
La sua opera attuale, “Il trionfo amaro dell’innocente” sarà esposta, per la prima volta, dal 6 al 16 Marzo 2022 presso la prestigiosa sede della Venice Art Gallery di Venezia, in calle del Traghetto 2799 – Dorsoduro 30123.
L’opera, realizzata nel 2018, è un acrilico su tela di 70 x 100 x 3 già contenuta in una prestigiosa cornice con dimensioni finali di 90 x 120 x 5.
Come tutti i dipinti di Spalla, quest’opera racchiude uno stile personale carico di suggestive simbologie. Il suo è uno stile molto personale, in cui riecheggiano le stagioni più felici della metafisica. Le sue opere sembrano attimi rubati a un ricordo o a un sogno, catturati e trasportati sulla tela, come testimonianza delle vestigia di un passato arcaico che riaffiora nell’universo onirico dello spettatore. Mi piace sottolineare il fatto che nelle sue composizioni, l’artista non copia da immagini del web, ma si limita a trasferire su tela quello che la sua fantasia e la sua creatività gli suggeriscono. Questo dipinto, in particolare, si ispira al ‘Llanto’ (pianto) por Ignacio Sanchez Mejias’, meglio conosciuta come ‘A las cinco de la tarde’ (Alle cinque della sera), che il noto poeta spagnolo Federico Garcia Lorca scrisse per l’amico torero, morto per la ferita inferta da un toro durante una corrida. Ecco allora un susseguirsi di simboli che si stagliano in una dimensione quasi teatrale e si susseguono nel silenzio assordante e surreale di quest’opera. In primo piano il toro con la schiena insanguinata e un corno che, dopo avere inferto il colpo mortale al torero, reca ancora le tracce del suo sangue. La spada con cui il torero avrebbe dovuto uccidere il toro, come da copione, la cui ombra sembra volere fermare le lancette dell’orologio più grande, proprio alle cinque della sera, l’ora in cui è morto il torero Ignacio Sanchez Mejias, la stessa ora che rimbalza come una funerea eco anche sugli altri due orologi più piccoli. In alto a sinistra, la figura stilizzata del torero morente appare come avvolta dalla rossa ‘mantilla’ che stavolta è coperta del suo sangue e non di quello del toro. Infine una sfera sospesa sopra una colonna, come il destino dei due contendenti nell’arena, sempre sospeso tra la vita e la morte. Il trionfo del toro “innocente”, è davvero un ‘trionfo amaro’, perché non sa che la crudele legge degli uomini lo condannerà ugualmente ad essere ucciso”. L’opera di Spalla è un acrilico su tela, 70×100.
FONTE –
Da una ineguagliabile recensione del critico d’arte Tony Alonzo.

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