28 Aprile 2024

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Vincenzo Imperatore, banchiere “pentito”, si confessa.

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gianni di gennaro

Ragusa Sicilia/Italia – 18/10/2014 –

Un ex banchiere, oggi “pentito”, si confessa pubblicamente riportando su un libro:< Io lo so e ho le prove> tutto ciò che le banche organizzano per trarre utili a “ogni costo”. Parliamo di Vincenzo Imperatori, ex dirigente  banchiere, che molti hanno sempre  definito con un unico aggettivo: “spietato”. Oggi, dopo avere oltrepassato il fiume, si è messo dalla parte della gente, la gente comune, quella che corre in banca perchè ha necessità impellenti, e che molto spesso ne esce con le ossa rotte.

– Comincia la sua introduzione, descrivendo la procedura  72H, un nome in codice che evoca una sorta di cospirazione. Nella realtà, è molto peggio.

<Direttore, c’è  un problema, quel cliente a cui abbiamo venduto la polizza tre giorni addietro, è su tutte le furie, asserisce che lo abbiamo truffato e dice che ci denuncia>

Nella sala gremita di gente, scende il panico, sguardi smarriti tra quanti sono stati costretti a vendere quel prodotto, livore e disappunto, nello sguardo di chi ha ne “imposto” la vendita. Poi, dopo un momento di suspence, la soluzione: procediamo col 72H, non c’è  soluzione alternativa.

La procedura 72H sconosciuta dai bancari, ma nota a dirigenti e banchieri, è un sistema rapido che consiste nel risolvere entro 72 ore il problema, prima che questo possa finire sul tavolo del giudice. Consente alle banche di attingere una somma di denaro dai 500 ai  10.000 euro, dipende dalla classificazione della filiale, da offrire subito,  per sedare l’ira del cliente che ha percepito qualcosa che non  è contenuta sul contratto, ma è stata applicata lo stesso.

Per ottenere ciò, occorre che il cliente/correntista si presenti fisicamente e che lasci intendere che è disposto a sporgere denuncia. Nel caso  riportato sul libro,  il correntista ha ricevuto 3.000 euro, le scuse ipocrite del direttore, un caffè ed è finita lì. Ma  di queste scene, se ne registrano giornalmente in quasi tutti gli istituti bancari del Paese. –

Così  racconta  Vincenzo Imperatore, ex dirigente spietato e nel contempo  venerato, nel suo libro – Io so e ho le prove – confessioni di un ex manager bancario ( Ed. Chiarelettere)  che ha tratto ispirazione da Pasolini con il suo : Io so ma non ho le prove; a proposito  del tentato golpe  del 1974.

In maniera dettagliata, per la prima volta, spiega tutte le tecniche bancarie che danneggiano i correntisti. Le conosce perché ad applicarle, era un “maestro”. Non si può definire  un libro di autoanalisi, bensì, un bollettino di guerra.

<La fregatura si annida dappertutto, prendete le cosiddette manovre massive sul tasso d’interesse. Le banche, senza avvertire, aumentano, con cadenza trimestrale, in maniera  impercettibie, il tasso, dallo  0,1 o 0,01%  su tutti i conti correnti, in maniera  indiscriminata. Statisticamente, se ne accorge solo  una percentuale pari al 3% della clientela, e solitamente non prima di metà aprile, quando il correntista pignolo si fa vivo. E’ allora che scatta la procedura 72H, e, nella stragrande maggioranza dei casi, la vicenda si risolve.  Ma, è opportuno precisare, che non è mai una soluzione definitiva.

In caso di fusione, (cosa che accade sempre più frequentemente)  le condizioni economiche contrattuali, le banche le modificano sempre, in maniera surrettizzia e a proprio vantaggio, oltrepassando i limiti stabiliti dall’articolo 118 del Testo Unico, inviando  lettere semplici e mai raccomandate con ricevuta di ritorno.Per essere legittimare le modifiche unilaterali, queste devono avvenire solo per motivi  validi e comprovati e devono essere comunicate al cliente personalmente, in modo formale, con adeguato preavviso e con l’avvertenza esplicita che, qualora il cliente volesse recedere dal contratto, potrebbe farlo ancor prima della modifica. Ciò non avviene quasi mai,  stessa cosa per la commissione di massimo scoperto, calcolata, illegittimamente, sulla punta più alta dello scoperto del cliente.

La commissione in passato, fu ritenuta illegittima, ma Monti nel  suo pur breve passaggio governativo, ne ha introdotte due nuove: la Civ (commissione di istruttoria veloce) e la Dif (disponibilità immediata fondi). Risultato: le spese a carico della clientela, per meccanismi complicati, viene  molto spesso decuplicata.Quello che viene definito, lavoro di lobbying.

Idem per quanto riguarda l’usura bancaria, che si verifica quando il prezzo del denaro praticato supera un tasso soglia stabilito trimestralmente dalla stessa banca. Fino al  16% ( il quotidiano Milano Finanza lo denucia costantemente).

La banca è l’usuraio più diffuso: usa i mutui, sia essi ipotecari, sia chirografari ( la seconda specie riguarda quelli senza alcuna garanzia reale)  gli scoperti di conto corrente e i Leasing. Altro  argomento scottante, la disponibilità degli assegni versati sui conti, che arriva solo dopo 4/5 giorni, e la banca ci guadagna la differenza tra gli interessi che percepisce sul mercato interbancario. Infatti, il cliente non può utilizzare la somma se non il tempo indicato, ma la banca ci guadagna in valuta.

La nostra è una formazione a delinquere. Lo so, in questo ero uno dei migliori; convocavo  i miei già alle 7 del mattino e gli dicevo di fare profitto, fregandocene della clientela. Ci fu un momento che il mercato delle polizze assicurative era così saturo che li obbligammo a rottamarle, caricando quelle nuove di altri costi, fu così anche con le Lehman Brothers, il compito era quello di “distrarre” il cliente e non  dargli la possibilità di riflettere su un possibile risarcimento

. Imperatore  spiega dettagliatamente,  come si poteva canalizzare il “sommerso” attraverso polizze fittizie. A tal proposito, evoca belle funzionarie disposte a tutto a cui viene affidato il compito di fare sottoscrivere “piccole polizze assicurative” contro il rischio di un eventuale cambiamento del tasso, non facendo altro, se non mettere a repentaglio i risparmi dei clienti, tentando il tutto per tutto, persino dichiarando il falso. Per fare ciò, le banche usano anche i derivati.

Già 13 anni addietro, tutti sapevano i rischi che questa tipologia di investimento comporta. Ricordo le circolari interne, parlavano da sole, trasudavano paura e all’erta. Di devastante c’è l’istruzione dei bancari: l’inganno sistematico dei clienti in nome del Roe, l’indice di redditività del capitale. Sarà sempre peggio. Nel 2014 le aperture di credito sono diminuite dell’11%, gli anticipi del 12% e i finanziamenti dell’8,3%. Scomparsi 90 miliardi di crediti alle imprese.

Il sistema è marcio, quindi la soluzione è quella di conservare sempre tutte le carte, trattare sempre sulle precentuali dei contratti, controllare i tempi delle comunicazioni, spulciare i codicilli, e se ci sono argomenti incomprensibili, rivolgersi al  proprio consulente.

E, soprattutto, denunciare. Le banche sono abituate a non scontare pena, e a non risarcire . Al limite restituiscono per ricominciare la volta dopo. Però temono  moltissimo il danno reputazionale>.

Sin qui, i contenuti sconvolgenti del libro di Imperatore, avvalorati da esperienze personali di chi scrive; esperienze “intrise” di battaglie sindacali, di amare controversie con i bancari, specie diversa, rispetto ai banchieri, un banchiere guadagna 400 volte in più rispetto a un bancario, detta le condizioni e, se c’è da addebitare responsabilità a qualcuno, le scarica sui bancari. Ma ciò che desta più amarezza, è il quotidiano lavaggio del cervello che viene imposto ai bancari, succubi ignari di immani pressioni commerciali e, allo stesso tempo, “allucinati” dalle promesse di chi, STRAPAGATO, lascia intendere al povero sportellista o gestore che sia, che la banca, senza di lui, rischia di chiudere.

Nulla di più falso, la banca, infatti, tendenzialmente, vuole “abolire” la figura del bancario e lo vuole sostituire con la macchina, vedi bancomat evoluti e quant’altro, ma non vuole rinunciare a ottenere risultati ad ogni costo, “sfruttando” quanti continuano a cadere nella trappola. Mettendo gli uni contro gli altri senza che questi si rendano conto che, appena “spremuti” vanno cestinati.

La conversione di Imperatore risale al 2009.

< Era scoppiata la crisi dei subprime, ci si rese conto che le banche potevano fallire. Nel corso di  una riunione aziendale, sul palco, quegli stessi dirigenti che per quindici anni ci avevano indottrinato alle peggiori schifezze, ora rovesciavano le responsabilità sui piccoli funzionari. Ecco, in quel momento ho detto basta>.

Adesso Imperatore fa il consulente aziendale, aiuta i clienti a difendersi dalle banche. Ma ora, dice lui, si sente molto meglio.

 

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