Vittoria. 14 dicembre 2021
Il Sindaco di Vittoria Francesco Aiello, otto anni fa, era stato accusato di avere prodotto, durante la sua sindacatura precedente, un danno erariale all’Ente comunale, di oltre cinquantamila euro.
In sintesi, le somme richieste nel 2014 all’attuale sindaco, per ipotetici reati, a titolo di ristoro del danno patrimoniale patito dall’Ente, erano già state rimborsate all’Ente stesso, quindi il reato non sussiste, così come si evince nella sentenza. La vicenda riguarda la trascrizione e la volturazione catastale, dei suoli occorsi per la costruzione del mercato ortofrutticolo.
In sintesi, una vicenda molto ingarbugliata, che certamente non meritava tutta l’attenzione che l’amministrazione dell’epoca e l’ufficio legale, hanno dedicato all’argomento, tanto è vero, che il giudice condanna l’Ente accusandolo di “lite temeraria”, per chi non sapesse in cosa consiste, è una condanna inflitta a chi mette in piedi una causa, pur sapendo che non ha alcuna possibilità di vincere.
Non solo questo, ma nonostante le somme richieste, fossero già versate nelle casse comunali da 4 anni, con ostinazione e accanimento si è proceduto nei confronti di Aiello, ignorando la verità.
Non vogliamo addentrarci fino in fondo nei contenuti di sei pagine di sentenza, per rendere più comprensibile la vicenda.
Nella sentenza, tra le altre motivazioni si legge: la domanda attorea va dunque integralmente rigettata e il Comune di Vittoria condannato alla rifusione delle spese processuali. Condanna il Comune di Vittoria al pagamento delle spese processuali in favore del convenuto che liquida in euro 5.518,00 euro e condanna il Comune di Vittoria al pagamento ai sensi dell’art. 96 comma 3 cpc e in favore del convenuto (Francesco Aiello) della somma equitativamente liquidata in euro 15.000,00.
Inoltre, bisogna tenere conto che l’avvocato che ha curato questa vicenda giudiziaria, ha già percepito, a suo tempo, un compenso di euro 8.000,00, per un complessivo danno prodotto ora al Comune e alla città, di 28.518,00 euro.
Aiello nel corso della affollata conferenza stampa ha spiegato tutti i passaggi di questa vicenda dai contorni oscuri e ha annunciato che la somma di 15.000,00 euro che il magistrato gli ha assegnato, sarà devoluta per finanziare 15 borse di studio da 1.000,00 euro cadauna, che saranno ripartite, in: 5 alle scuole primarie, 5 alle medie di primo grado e 5 alle medie di secondo grado. A chi gli ha chiesto cosa intendesse fare nei confronti dei responsabili di tutto questo, ha risposto: “sto riflettendo”.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com
RSS
Follow by Email