Vittoria. 05.07.2025
F-35 in Sicilia:occasione per chi?
La Sicilia ospiterà il primo centro al mondo, fuori dagli USA, per l’addestramento dei piloti F-35. Questo l’annuncio del Ministro della difesa, Crosetto.
È un’opportunità oppure ancora una volta, la Sicilia rischia di essere solo strumentalizzata, non valorizzata?
La popolazione corre dei rischi, ci chiediamo se vale la pena corrererli.
I pericoli, potrebbero riguardare gli attacchi informatici, e perché no anche se non immediati, quelli terroristici o missilistici.
Tra i più probabili, l’inquinamento acustico e ambientale causato da voli militari ripetuti, gli F-35 sono, infatti, aerei ad altissimo impatto acustico e ambientale.
Che è quello di cui lamentano le comunità vicine ad es. all’infrastruttura militare MUOS, sita a Niscemi, le comunità esprimono gravi preoccupazioni per gli effetti sulla salute e sull’ambiente.
Politicamente la Sicilia è usata da sempre, ma non si investe in opere di sviluppo, perché di fondo la si continua a trattare come area “periferica”, come crocevia militare,
e soprattutto come serbatoio elettorale, o come valvola di sfogo per emergenze, vedi immigrazione.
Non come una regione dove creare sviluppo e strutture.
I problemi atavici della Sicilia quali: mancanza dell’Alta Velocità, il collasso della Sanità, in crisi da anni, i collegamenti ferroviari interni che sono fermi al secolo scorso, i giovani che continuano a emigrare per trovare lavoro, le scuole fatiscenti, i servizi in genere sottodimensionati o inesistenti, uffici con scarsa digitalizzazione o personale non formato.
Una Sicilia, carente in ogni settore. Occorrerebbe un Piano Nazionale per la rinascita civile della Sicilia.
Perché allora, oltre agli investimenti militari, i politici non pensano ai necessari investimenti civili.
Al sud serve una voce forte, invece i governi che si sono alternati nel tempo, non hanno mai pagato il prezzo politico per aver trascurarato il Mezzogiorno.
Ciò accade perché il Sud è politicamente frammentato. Manca una mobilitazione civica stabile e continua.
I Siciliani siamo bravi a lamentarci, ma non ci adoperiamo per una protesta diffusa o strutturata. Spesso la popolazione è informata poco o disinteressata ad informarsi e si rassegna all’idea comoda che: “tanto decidono tutto a Roma o a Palermo”.
Manca una vera protesta attiva da parte dei Siciliani, che si manifesti anche a livello elettorale.
Le promesse elettorali mancate, non vengono mai sanzionate. Si votano sempre gli stessi o non si va a votare.
I problemi strutturali del Sud non sono priorità nazionali e la Regione latita. Però il Sud è la Sicilia vengono “pensati” per risolvere le problematiche che altrove incontrerebbero più ostacoli.
Se davvero la difesa vuole essere “motore sociale” secondo quanto affermato dal Ministro, allora servono investimenti paralleli in infrastrutture, sanità, ricerca, scuola e lavoro.
Al Sud si concentrano le basi, esercitazioni, sorvoli, rischi ambientali, ecc. al Nord si concentra la produzione economica e quindi, progettazione, ricerca, formazione, contratti industriali.
Infatti, se si guarda ai benefici economici-industriali, si veda ad es. che i siti di produzione di Leonardo ex Finmeccanica, sono distribuiti tutti al centro nord.
Dobbiamo davvero dire grazie per l’arrivo degli F-35?
Ester Ferreri