13 Maggio 2024

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Vittoria. Errare è umano perseverare è diabolico. Qualcuno assuma provvedimenti.

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Vittoria. 20 aprile 2021
Ieri ci siamo occupati di un episodio che è incredibile, ma purtroppo è vero. Uno di quegli episodi che non dovrebbero mai accadere, perché di mezzo c’è la salute e, purtroppo, in molti casi, la vita delle persone.
Si è verificato che in una scuola di Vittoria, una docente, lo scorso 7 aprile, mentre era in aula, è stata contattata dall’Asp, che le ha comunicato per le vie brevi, che era risultata positivo al Covid. La docente ha immediatamente abbandonato i locali, anche se, in attesa dell’esito del tampone, non avrebbe dovuto recarsi a lavorare.
Sia gli alunni, non solo di quella classe, ma anche di un’altra, dove la docente si alternava con altri colleghi, sia i colleghi stessi, non sono stati in quarantena, perché nessuno lo ha chiesto o meglio, imposto.
Ieri, 19 aprile, l’Asp ha inviato un messaggio in chat, a tutti i genitori di quei bambini interessati, con cui li informava, che, a far data dal 7 aprile, “tutti” dovevano osservare un periodo di 14 giorni di quarantena.
In pratica, l’Asp li informava il 19 aprile, che da 12 giorni prima, avrebbero dovuto osservare la quarantena prevista dal protocollo e dalle disposizioni vigenti.
Sempre ieri, la scuola informava gli stessi genitori, che a far data dal 19 aprile, questi dovevano osservare la quarantena di 14 giorni.
Fin qui, a parte la confusione, il disservizio e chi più ne ha più ne metta, si potrebbe persino tentare di stendere un velo pietoso su un comportamento che si può definire con un’unica parola: deprecabile.
Ma la questione continua ad essere aggravata ancora, da comportamenti e decisioni ingiustificabili, assunti oggi dalla stessa Asp
Infatti, con un altro messaggio inviato ai genitori dei bambini, alle 17,34 di oggi, nella solita chat, si impone a tutti i bambini, quindi, trattandosi di minori, anche ai genitori, di recarsi, domani 21 aprile, presso l’ospedale di Comiso per effettuare tamponi molecolari su tutti i bambini, anche nel caso in cui questi, abbiano già eseguito un tampone in autonomia.
Lungi dal voler polemizzare, però qualche riflessione è d’obbligo.
Come si fa, in un momento tanto grave, a sottovalutare un problema del genere, facendo correre un grosso rischio, non solo a due classi e ai docenti che le hanno frequentate, ma a tutta la scuola e alla stessa comunità, se si tiene conto che ogni bambino ha alle spalle una famiglia, ogni famiglia si reca giornalmente al lavoro, al supermercato, in banca, in chiesa, in piazza ecc. con la possibilità che si trasmetta il virus con estrema facilità?
Come si fa a disporre poche ore prima, che domani, genitori che lavorano e che non hanno avuto la possibilità di organizzarsi, debbano recarsi a Comiso per sottoporre a tampone i propri figli? Perché i controlli sono disposti solo per i bambini se le famiglie gli sono state vicine? Perché Comiso e non Vittoria, visto che non si tratta di un errore addebitabile ai cittadini ma all’Ente pubblico?
Perché si persevera in un errore che potrebbe avere ripercussioni penali, considerato che le famiglie dei bambini sono intenzionate a sporgere una denuncia dettagliata alla Procura della Repubblica di Ragusa? Perché tutto questo? A chi giova?
Le risposte che la gente chiede, alle domande che abbiamo posto, non sono certamente le denunce nei confronti degli organi di informazione e dei giornalisti che le pubblicano. Questo non è procurato allarme, questo è contrasto all’indifferenza e alla strafottenza, elementi questi, che probabilmente sono da addebitare alla presupposta impunità.

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