28 Aprile 2024

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Vittoria. La guerra spiegata ai bambini.

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Vittoria. 04/03/2022
Non avremmo mai potuto immaginare, nel 2022 di parlare di guerra in Europa, eppure, purtroppo è così.
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Spiegare o non spiegare la guerra ai bambini, è questo il nuovo “dilemma” per genitori ed educatori. E poi, dirgli tutto, dirgli poco, o censurare le informazioni, le immagini e i filmati che arrivano dall’Ucraina? Ma soprattutto, come arginare le paure, le insicurezze, le nuove ansie dei più piccoli e degli adolescenti?
Domande che esigono alcune risposte, dieci per l’esattezza. Cominciamo da cosa non fare, ossia nascondergli la verità. Non dire nulla, far finta di niente è cosa sbagliata assai e pure deleteria, sia per loro che per noi. Perché significa trasferire su di loro le nostre angosce per ciò che sta accadendo nel Vecchio Continente. Parlare, spiegare, aprire un dialogo coi giovani e i giovanissimi è invece l’atteggiamento più corretto: significa offrirgli la nostra fiducia, vuol dire contribuire a far accrescere il livello di considerazione di sé. Tutto questo sena mai dimenticare che i bambini e gli adolescenti hanno sofferto la pandemia e le restrizioni più degli adulti. E che proprio quando l’una e le altre sembravano aver mollato la presa, ecco spuntare la guerra, le bombe, i morti a due passi da casa nostra. Come riaprire una ferita mai guarita. Di più: come un nuovo, grave contraccolpo psicologico che rischia di mettere definitivamente al tappeto la salute mentale di svariate migliaia di giovani e di giovanissimi, “spugne emotive”, piccoli uomini e piccole donne che assorbono tutto e nulla dimenticano. Cosa fare dunque? Occorre parlarne, molto meglio affrontare la questione, guai a lasciarli soli in un momento della loro vita che di sicuro non dimenticheranno. Ecco i miei dieci consigli per affrontare la questione coi nostri bambini e coi nostri adolescenti. Un decalogo per genitori e educatori.
1) Evitare allarmismi significa scongiurare la diffusione di nuove paure ed angosce.
2) Mantenere il dialogo sempre vivo. Usare un linguaggio semplice, adatto a loro.
3) Rassicurarli sul fatto che gli adulti di tutto il mondo si stanno adoperando per risolvere quanto pacificamente il conflitto in Ucraina.
4) Specialmente i più piccoli vanno protetti senza bugie e censure. Abbracciamoli più spesso: il nostro calore li aiuta.
5) Promuovere l’educazione al rispetto reciproco, alla solidarietà, alla non violenza, alla pace.
6) Consigli per bimbi dai 6 anni in su: con loro serve parecchia capacità di ascolto. Poi occorre spiegargli senza troppi dettagli ciò che sta succedendo tra Ucraina e Russia. Il momento è propizio per inculcare i primi dettami della educazione all’amicizia e alla pace. In tutto questo sarà bene aiutarci con le favole. Suggerisco “La luna di Kiev”, la celebre poesia di Gianni Rodari che ricorda a tutti noi il fatto che siamo sotto lo stesso cielo: un vero e proprio inno alla pace di cui abbiamo di bisogno tutti, bimbi, giovani e adulti. Infine, occorre evitare di esporre i nostri piccoli alle immagini drammatiche della guerra che possono scatenare in loro ulteriori angosce e paure.
7) Consigli per bambini dai 7 agli 8 anni: spieghiamogli in maniera più articolata quello che sta succedendo, escludendo i dettagli più scabrosi, le bugie e le eccessive censure. Il tutto senza correre il rischio di “adultizzare” i bambini.
8) Consigli per bambini dagli 8 ai 10 anni: a loro va detto e spiegato che al mondo esistono le ingiustizie gravi, e che tra queste vi purtroppo sono le guerre. A fronte di tutto ciò è compito dei genitori e degli educatori trasmettere ai giovanissimi e ai giovani i valori di giustizia, di fratellanza, di rispetto dell’altro. Inculchiamogli il seme della speranza, che vuol dire avere tempo e spazi mentali per la progettazione, per i sogni, per il futuro.
9) Consigli per preadolescenti : ammettere con loro le nostre difficoltà nel comprendere ciò che sta accedendo. Cominciamo ad educarli alla complessità, manifestando con le parole e con l’esempio tutto il nostro rispetto verso di loro. Ci verrà utile affiancarli nella visione delle immagini più crude.
10) Consigli per adolescenti: occorre parlare molto e dialogare assai. Servono secchiate di attenzione e di tatto. E’ utile e intelligente analizzare assieme a loro le notizie che arrivano dal fronte. Facciamoli riflettere e sollecitiamoli a scrivere, disegnare e/o fare qualcosa per i pari età ucraini. Penso ad una raccolta di fondi e/o di cibo e vestiti, di giochi e di materiale didattico da inviare in Ucraina.
Dr. Giuseppe Raffa, pedagogista

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