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Vittoria. Riavviati i lavori all’autoporto di contrada Crivello, Cna: “Bene così ma è calata una spessa coltre di silenzio sul terzo polo industriale nell’area ipparina”

Autoporto, la Cna territoriale di Vittoria: “I lavori sono ripartiti. Speriamo che entro settembre il primo stralcio sia completato. Tutto fermo, invece, per la realizzazione del terzo polo industriale”

Vittoria, 01 giugno 2015 – “A furia di insistere nelle sollecitazioni fino a diventare insopportabili, i lavori all’autoporto sembrano essere ripartiti. E con nuova lena. Speriamo (la certezza è relativa) che entro settembre il primo stralcio dell’opera sia completato così da avviare i percorsi per una gestione funzionale dell’infrastruttura. Urge già ora individuare i fondi per il secondo stralcio altrimenti l’impianto rischia di essere un’opera ridotta e incompleta, pertanto poco funzionale alle esigenze del comprensorio”. E’ quanto evidenziano il presidente della Cna territoriale di Vittoria, Giuseppe La Terra, e il responsabile organizzativo Giorgio Stracquadanio, i quali tornano ad occuparsi di un’altra questione che merita la massima attenzione. “E’ invece precipitata – aggiungono infatti i due – una spessa coltre di silenzio sul terzo polo industriale di Vittoria. Eppure il 29 luglio 2014, in un incontro operativo tenutosi presso la sede dell’ex consorzio Asi di Ragusa, i vertici regionali dell’Irsap, nell’annunciare un’ampia programmazione nei confronti delle aree industriali della nostra (ex) provincia, evidenziavano come le procedure della gara d’appalto del progetto esecutivo dell’urbanizzazione del terzo polo di Vittoria potevano essere avviate entro la fine del 2014. Nella scheda allegata si legge: “Il progetto prevede un tempo di esecuzione dei lavori di giorni 540 ed è ipotizzabile usufruire dell’opera nel quarto trimestre del 2016”. Ad oggi l’area in cui dovrebbe nascere l’infrastruttura è tutto tranne che un cantiere”. “Lo abbiamo ripetuto più volte e continueremo a ribadirlo fino ad essere noiosi – dicono ancora La Terra e Stracquadanio – le infrastrutture sono il motore della crescita economica delle Pmi e dei sistemi territoriali. Metterle in rete (in questo caso con una rete autostradale che doveva essere pronta nel 1973) è obbligatorio. Se chi amministra, a vari livelli, rimane fermo, temporeggia, non si attiva è colpevole, in prima persona, del mancato sviluppo e dell’impoverimento del territorio”.

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