Vittoria. 16.09.2025
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO INTEGRALMENTE.
La questione sicurezza è reale e ci interroga: serve “Sicurezza” vera, non solo slogan o pretesti.

“Intervengo sulla discussione social sulla sicurezza, in qualità di vice Sindaco anche ai vertici di ANCI Sicilia, mi sono occupato spesso del tema della sicurezza e delle città. Un argomento che è cruciale per il futuro della nostra comunità. La questione sicurezza è fondamentale e l’abbiamo affrontata guardando in faccia la realtà: la sicurezza non è un’astrazione, ma una necessità impellente per lo sviluppo complessivo anche della nostra città.
Penso innanzitutto che c’è un problema di ascolto dei territori.
La voce dei territori, Le criticità e le proposte
Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti e le evidenze sono chiare. Le nostre Forze dell’Ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza) sono strutturalmente sottodimensionate. Nonostante il loro enorme spirito di sacrificio, la carenza di organico compromette il presidio capillare del territorio e la rapidità d’intervento. Non possiamo chiedere l’impossibile a chi già si impegna all’inverosimile per la nostra incolumità.
Allo stesso modo, la Polizia Locale, che dovrebbe essere il cuore pulsante della sicurezza di prossimità, è ostacolata. In Sicilia, come in molti altri comuni d’Italia, siamo con le mani legate a causa di vincoli di bilancio e normative rigide che impediscono nuove assunzioni. Questo paradosso ci impedisce di rafforzare il controllo del territorio, un elemento chiave per la prevenzione e per la creazione di una convivenza serena.
Il Governo ha il dovere di rispondere ai territori.
È inutile nascondersi dietro giustificazioni o vecchie leggi. Non c’entra nulla la legge Madia o altre riforme che avrebbero dovuto “riorganizzare” la pubblica amministrazione. Il problema non è la burocrazia, ma il disinteresse istituzionale. Il Governo nazionale ha il dovere, non solo politico ma morale, di ascoltare l’allarme che si leva dai territori. Le difficoltà dei comuni, l’emergenza sicurezza, la carenza di personale nelle forze dell’ordine e nella polizia locale non sono un problema locale, ma è una drammatica questione nazionale che richiede una risposta immediata e decisa.
È fondamentale che i governi, sia a livello nazionale che regionale, riconoscano e agiscano su queste criticità. Le parole non bastano più, e come comuni siciliani, attraverso ANCI Sicilia, abbiamo chiesto un’azione concreta e immediata.
1. Più uomini e mezzi alle forze dell’ordine nei territori: Vittoria appare ed è sempre lasciata più sola e senza strumenti per affrontare seriamente la questione.
2. Un piano di assunzioni straordinario per la Polizia Locale.
Chiediamo al Governo nazionale e a quello regionale un piano straordinario che superi i blocchi normativi e sostenga economicamente i comuni per assumere nuove risorse. Questo piano non sarebbe neppure un inedito è stato già sperimentato e attuato per Catania. Questo non è un capriccio amministrativo, ma una necessità impellente per colmare il vuoto di organico e garantire una maggiore sicurezza di prossimità. La Polizia Locale è il primo presidio del territorio e il suo rafforzamento è un investimento diretto nella qualità della vita dei cittadini.
3. Un approccio integrato alla sicurezza: La sicurezza non è solo ordine pubblico, ma anche prevenzione e integrazione delle politiche, come è anche intelligence, è essenziale fornire formazione continua uomini e mezzi agli operatori locali, per dotarli degli strumenti necessari a gestire la complessità dei nostri territori in continua evoluzione.
È giunto il momento di superare il “disinteresse istituzionale” che, per troppo tempo ha penalizzato i comuni. È urgente investire risorse, avere visione (che non è inventarsi nuovi reati come ha fatto sin dal primo momento il Governo nazionale) e un’azione a lungo termine per garantire la sicurezza e per costruire comunità resilienti e coese”.

Avv. Giuseppe Fiorellini vice Sindaco città di Vittoria.

(n.d.r ) Una analisi quella di Fiorellini, condivisibile che, se presa in seria considerazione da chi ha gli strumenti per affrontare il problema e porre in atto le soluzioni, potrebbe contribuire a fronteggiare un fenomeno che accomuna il Paese, e, attualmente, è un argomento che viene affrontato sui Social, con idee, a volte bizzarre, che servono solo a scatenare polemiche e alimentare odio tra persone.

Di Redazione

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