Vittoria. 07.06.2024
A partire dalle prime ore della mattinata del 4 giugno u.s. la polizia di Stato ha eseguito alcuni fermi di indiziato di delitto emessi dalla DDA di Catania per “tentato omicidio aggravato e associazione mafiosa”. Sono stati per ora raggiunti dai provvedimenti C. B. di anni 51 – G. R. di anni 62 – P. A. di anni 48 tutti con gravi pregiudizi penali.
I provvedimenti sono stati adottati in quanto agli indagati, sono stati contestati, in concorso tra loro, i reati di tentato omicidio ai danni dell’ex collaboratore di giustizia Roberto Di Martino e di associazione a delinquere di stampo mafioso.
In particolare, le serrate ed immediate infagini e investigazioni di polizia avviate subito dopo il tentato omicidio risalente allo scorso 25 aprile, nelle campagne di Vittoria, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catania e durate per oltre un mese, hanno permesso di ipotizzare nei confronti delle persone fermate la responsabilità nella commissione dell’efferato agguato, avvenuto con armi da fuoco, nonché la sussistenza di una pericolosa organizzazione criminale armata di stampo mafioso, riconducibile alla “stidda vittoriese”.
L’attività di indagine e di intercettazioni, nonché tradizionali servizi di polizia giudiziaria, hanno permesso di far ritenere il pericolo che all’interno dell’associazione criminale vi fosse l’obiettivo dell’eliminazione fisica di un gruppo di persone che hanno collaborato con la magistratura e che sono in atto presenti a Vittoria, tra i quali proprio Di Martino e ciò allo scopo di vendetta nei confronti di chi in quell’ambiente viene definito :infame” e al fine di consolidare il controllo esclusivo di tutti gli affari illeciti di interesse dell’organizzazione criminale su Vittoria e sull’intera provincia di Ragusa.
L’attività di indagine posta a fondamento delle misure adottate, ha permesso altresì di far luce sulla disponibilità del gruppo, di un numero considerevole di armi, anche da guerra, e sul possibile utilizzo da parte degli associati alla consorteria mafiosa delle stesse, per portare a termine il disegno criminoso dell’organizzazione e per acquisire il controllo di attività economiche cittadine attraverso attività estorsive poste in essere ai danni di numerosi imprenditori e commercianti.
A riscontro di ciò all’atto della cattura, C. B. è stato trovato in possesso di un revolver calibro 357 magnum con matricola abrasa e carica con le sei munizioni che contiene il tamburo. Un’arma quest’ultima, in grado di fermare persino un toro in corsa.
Espletate le formalità di rito, i fermati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania Bicocca e dopo la celebrazione dell’udienza è intervenuto il provvedimento di convalida da parte del GIP sui fermi disposti ed eseguiti.
L’attività è ancora in corso e un aggiornamento sulla notizia, si attende molto presto, da parte degli organi inquirenti, in quanto la polizia sta facendo terra bruciata intorno all’organizzazione.

Di Giovanni Di Gennaro

Nato a Vittoria il 14 giugno 1952; completati gli studi superiori presso l'Istituto Magistrale di Vittoria, negli anni 70, anni in cui erano in servizio, docenti quali: Bufalino, Arena, Frasca, Traina e tanti altri nomi di prestigio, si iscrive a Roma presso la Facoltà di Psicologia. Non completa gli studi universitari e non consegue il diploma di laurea, in quanto nel 1973, viene assunto presso la ex Cassa Centrale di Risparmio V.E. Da sempre si considera più sindacalista che bancario, infatti, già nel 1975, diventa dirigente sindacale. Allo stato attuale, è Segretario Provinciale della FABI, il Sindacato più rappresentativo di categoria, e, inoltre, è componente del Dipartimento Comunicazione e Immagine del Sindacato, che pubblica un mensile: La Voce dei bancari. (150.000 copie al mese). Nel 1978, inizia a collaborare con il Giornale di Sicilia, per cui lavora fino al 1994. Si iscrive all'Ordine dei Giornalisti nel gennaio del 1981. Per oltre 20 anni, collabora con Radio-Video-Mediterraneo e con altre emittenti locali, regionali e nazionali. Dal 1996 ad oggi, collabora con La Sicilia. Dal 1997 al 2004 è corrispondente Ansa da Vittoria , Ragusa e provincia.  Direttore Responsabile di periodici, ultimo in ordine di tempo: Il Mantello di Martino, molti lo considerano "specialista" di cronaca nera.  Sempre attento alle vicende politiche, economiche, giudiziarie, riesce ad essere un attento osservatore e un apprezzato cronista.

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