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Voce all’artista

“I LUOGHI DELL’UOMO” NELL’OPERA FOTOGRAFICA DI

MARY MICIELI

Non sono “foto“ ma emozioni congelate e trasformate in attimi che non vorremmo perdere. Soffi di vita che creano l’effetto stroboscopico del gesto dell’uomo o del movimento dell’oggetto o dell’azione della natura, conferendo paradossalmente all’opera concettuale  un’atmosfera romantica.

Mary Miceli è l’autrice della serie di scatti ordinati in sezioni fotografiche animate a metà strada tra lo statico e il movimento, una caratteristica dell’artista infatti è quella di sequenziare le immagini in
rapida successione, un‘altra invece è di catturare un momento nel tempo, isolando parti della fotografia e rendendo il movimento più fluido e definito.

Nell’intenzione di Mary è assente la volontà di insegnare un modo giusto o sbagliato per catturare l’impressione del movimento, ma semplicemente c’ è l’intenzione di veicolare  il concetto che è e sarà per il fruitore il  simbolo di un’interpretazione diversa di percepire i linguaggi della comunicazione visiva: gli scatti dell’autrice, rappresentano, per l’osservatore, un eccellente esempio di come sia possibile catturare lo spirito del movimento, quest’ultimo restituito contaminato  di spunti di riflessioni e, contestualmente, per l’artista,  una possibilità per elaborare i “gesti della mente“ che richiedono  un attento esame di coscienza il cui risultato sarà quello di ottenere un superamento del pensiero, un pensiero che osa  estendersi oltre la superficie.

In altri termini , l’autrice, attraverso un’accurata osservazione  del movimento e  degli effetti che questo ha sull’ambiente naturale, giunge alla consapevolezza  che esso fissa un’impressione nel nostro cervello che cattura un nuovo linguaggio espressivo il cui contenuto  sarà in grado di ricavare l’idea di concetto.

Il risultato finale è unico. Strabiliante. Mentre ogni cosa rimane immobile, ogni gesto è fissato nel tempo, piccoli dettagli sfuggono all’immobilità dello scatto: capolavori di fotografia che ci fanno emozionare.

Possiamo, pertanto concludere che, l’opera fotografica di Mary Micieli, pur mantenendo un non indifferente gusto estetico , è intenzionalmente una celebrazione del linguaggio espressivo oltre la forma estetica delle proporzioni e della superficie, capaci di evolversi in successivi “progetti “espressivi nel contesto dell’arte visiva contemporanea.

Notizie sull’autrice

Mary Micieli è un ‘artista polivalente ispicese laureata in pittura con votazione 110/110 e la lode presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, vincitrice dell’ambito “Premio Righetto” 2011 ricevuto nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, vive la sua vita sin dai primi anni d’età utilizzando l’arte come forma di espressione. Disegno, pittura, fotografia ed ogni mezzo di comunicazione artistica diventano pane quotidiano di cui non poter fare a meno ogni singolo giorno. L’arte diviene strumento per mettere in gioco la sua personalità, per dar sfogo alla propria fantasia attraverso le capacità artistiche.

Da anni partecipa a mostre ed eventi artistici che abbracciano svariati ambiti: cinema, musica, arte e danza. Le opere spaziano dall’ambito digitale (video, foto, grafica) ai settori della pittura, scultura e performance.

Crea la “MARY MY PRODUCTIONS” attraverso cui collabora con etichette discografiche e artisti del campo musicale in qualità di fotografa e videomaker.

Diversi sono i progetti in corso, tra essi vi è la creazione di una marca di abbigliamento.

Di recente si è conclusa a Ispica una sua mostra fotografica  “I gesti della Mente” allestita nei locali dello spazio urbano “Il Mercato” e inaugurata dal sindaco Piero Rustico :

“I miei scatti – ha dichiarato durante l’evento  la giovane Mary Micieli – sono espressione di un tipo di fotografia concettuale ovvero di foto ideate affinché i concetti e le idee espresse attraverso l’immagine siano più importanti del  risultato estetico dell’opera. Attraverso il simbolismo tali foto presentano un’idea che lo spettatore può interpretare in vari modi. Avrei potuto utilizzare le mie conoscenze tecniche ed esporre fotografie di bei paesaggi, di volti, di fiori, ma non sarei stata me stessa. Ho bisogno di comunicare la mia visione di ciò che mi circonda, non il mondo così come viene mostrato in modalità ‘standard’. L’obiettivo fotografico sostituisce i miei occhi e mi permette di dar vita alla mia immaginazione, non a caso ho intitolato questa raccolta fotografica “I Gesti Della Mente”.

A chi mi chiede: “Che fai nella vita?” Rispondo: “Creo”. Se smettessi è come privare i miei polmoni d’aria, l’arte è il mio mezzo per comunicare ciò che sono, i miei pensieri, la mia anima.

Tra me e lo strumento con cui lavoro, che sia una tela, la macchina fotografica o un computer, si instaura un rapporto difficile da poter spiegare. A volte è come se fossi una sola cosa con “loro”, altre diventa un dialogo capace di trascinarmi in un gioco che mi attrae e stimola ogni goccia di fantasia presente nella mia mente; tutto ciò mi diverte, mi fa sentire “a casa”.Ricordo il mio primo quadro su commissione e la soddisfazione del cliente appena lo ricevette.Mi nutrì del suo sguardo, della sua emozione e da quel momento non ne riuscì più a fare a meno “

 

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