PAOLA TINCHITELLA, ECLETTISMO E POLIEDRICITÀ DELL’ONIRICO E DELLA METAFORA

Presente più volte nella Provincia di Ragusa segna una traccia indelebile a favore della valorizzazione del nostro territorio Mettendo a disposizione la sua esperienza professionale nel settore della comunicazione, della promozione e della fruizione del patrimonio artistico, ha permesso lo scambio fra culture territoriali e artistiche offrendo spunti di tutela e di crescita nella provincia iblea
Nasce a Roma, città dove vive e lavora come redattrice occupandosi di ideazione, creazione, supervisione e regia di format televisivi destinati all’IPTV Mediateca Roma. Da circa un decennio ha lavorato nella comunicazione a 360 gradi, oggi è Funzionario delle Attività e Manifestazioni Culturali Turistiche e Sportive. Prioritariamente scrittrice, i suoi racconti sono stati selezionati dalla Rivista Letteraria Prospektiva, da Rinascita Edizioni, da Nova e, nel web, da Racconti nella Rete. L’ambizione del Burattino, racconto breve, ha dato il titolo ad un convegno sui “Social network, vantaggi e rischi” svoltosi a Ragusa il 10 Ottobre del 2009 ed è stato rappresentato, sul palco del Teatro Comunale di Vittoria, dagli allievi di danza del maestro Davide Massaro. La scrittrice è stata ospite, nel suo itinerario ragusano, in due eventi “Un viaggio nell’anima” e “Il silenzio Spezzato” che hanno visto protagonista “Apnea” il suo primo romanzo. Incontra le lettrici della Casa Circondariale di Rebibbia e del carcere di Ragusa. Con “Apnea” si classifica al quinto posto Premio Internazionale di Libri «Il Saggio» e riceve una menzione nell’ambito del Premio Albero Andronico. Inserita nell’Antologia del premio e nell’Enciclopedia degli Autori Italiani. Approda in Mexico alla fiera internazionale del libro di Guadalajara (28 novembre al 6 dicembre 2009) e alla fiera di Torino e a Più Libri Più Liberi, a Roma, assieme ad Intermezzo Criptato (decodificando il femminile in versi) una silloge che raccoglie sessantanove brani di poesia, pubblicata a Maggio del 2010, di cui la poesia “Disteso su un fianco” è segnalata dalla giuria del Premio IL LITORALE. Diploma di Merito nel maggio 2012 per APOCALYPSE RECUPERO CREDITI e adesso vincitrice della settimana su LA FEDELTA’ concorso indetto da Perrone Editore per AGENDA 2013, correlato a LETTERE D’AMORE DI DACIA MARAINI. Insignita con Medaglia d’Argento della Presidenza della Provincia Regionale di Ragusa, per l’impegno svolto a favore della Comunicazione, dell’Arte e della Cultura. Descrivere l’artista Paola Tinchitella non è facile, e non perché sia difficile o incomprensibile, tutt’altro, semplicemente perché non basterebbe una sola recensione a descrivere il suo carattere eclettico, né sarebbe sufficiente a scoprire la sua interiorità, animata da un ondata di idee geniali e creative, versate su sfondi artistici senza vincoli di scelte disciplinari, senza il limite di regole convenzionali. Unico suo confine è quel sentire di pancia, di cuore , di testa ed il suo invadente daìmon, che la guidano verso traversate immaginarie e fantastiche, su uno spazio e un tempo sconfinato. È qui in questi territori che la proiezione di visioni reali e formali produce la trasformazione, translando pensieri in perpetuo movimento tipici della sua intelligenza emotiva, in sequenze di parole ricche di suggestioni visive e musicali o visive immagini ricche di letteratura, oscillanti tra prosa e poesia. In realtà, le sue emozioni trasmesse nelle più svariate forme espressive, manifestate attraverso un’istintiva momentaneità dell’attimo colto, che oserei definire un ”action painting” di polluzioni, sono il contenuto e il riflesso di una sincera “intima interiorità” . Paola Tinchitella, è un’artista con una cultura interdisciplinare, eclettica, poliedrica dalla coerente incoerenza, in ogni sua idea progettuale, in ogni suo pensiero artistico lascia un segno indelebile trascinando con interesse ogni fruitore ad entrare nel suo misterioso, intrigante mondo suggestivo e fantastico. Surreale, informale ed onirico lo spazio infinito e atemporale, in cui si trasporta il nettare dell’incessante attività creativa dell’artista in questione ed è oltre il confine che il fluire delle sue idee e delle sue ispirazioni prende vita nella scrittura, nella visualart, nella videopoesia e nella videoart. Se proviamo a compiere un ‘immersione in ogni sua opera è possibile non solo verificare quanto anticipato nella premessa ma ci troveremo avvolti e coinvolti da un flusso di emozioni e investiti da una forza energetica capace di renderci coautori e protagonisti . La sua prima creatura “Apnea” è il suo primo romanzo non romanzo, sarà la prima opera che prenderemo in esame al fine dimostrare e avvalorare quanto appena enunciato: In questo capolavoro, l’autrice, sfida il lettore a immergersi nella profondità del proprio “IO” insieme alla protagonista, Isabel, per compiere un viaggio nel vissuto individuale, rivissuto con la consapevolezza di riconoscere quei detriti che ostacolano le positive proiezioni future di ognuno. Non solo un romanzo, ma un saggio metafora delle possibilità di rinascita di vita che emergono dal viaggio nell’inconscio, aprendo, così, una maggiore introspezione nell’animo di ciascun individuo e liberando il proprio divenire ingabbiato dall’inconsapevolezza. La lettura scorre mediante un linguaggio libero, maestro nell’esternare la creatività emozionale, una caratteristica espressiva che ha origine nella naturale ed istintiva capacità dell’artista. Il secondo escursus lo compiremo per analizzare l’opera visualart Oniri sismi . Un’eccezionale idea di raffinato gusto estetico che racconta le emozioni durante le fasi della sua ispirazione proiettando nello spazio onirico geografie reali , dove la trasposizione del proprio essere, rielabora il teatro esistenziale. L’impostazione della composizione artistica potrebbe, così, essere pensata come il risultato di una ricerca, di fatto così non è, anche se viene elaborata attraverso passaggi visivi con impasti cromatici volutamente riprodotti sotto forma di dimostrazione speculativa. In “Oniri sismi” la sperimentazione non è ricerca e la speculazione , intesa come bagaglio di conoscenza è trascinata, in quest’opera geniale, come in un fiume in piena per diventare il getto istintivo della fluidità creativa e della sua capacità di rinnovarsi nel ciclo e riciclo del suo percorso: il rinnovo trascina la novità , nuove vibrazioni le cui scosse energetiche, i sismi , sono in grado di elevarsi e produrre le frequenze di nuove onde con i diversi livelli di coscienza e d’incoscienza. Il testo assegnato all’intera composizione costituisce il parallelismo letterario del quadro visivo e, al contempo, la complementarietà invitandoci a scoprire l’imperfezione del reale che diventa arte, la musicalità nelle parole e nella visione delle onde riprodotte nei vari passaggi, la suggestione tridimensionale suscitata dal movimento a spirale che spinge il fruitore a compiere un salto nell’infinito dell’immaginazione: “Avvolgimi sonno, cancella i giorni… avvolgiti giorno come bobina di suoni, colori, dolori, spasmi, gioia di olfatti da dimenticare, memoria di secondi vissuti a crepapelle. Muori giorno, fatti ingoiare da un notturno che sia speranza di ricominciare con un’altra alba soffusa, diffusa senza refusi da correggere. Non voglio più bozze di reale, né bozzi né lividi sui miei domani. Accoglimi sogno tra le tue braccia nude, lo vedi? Ho abbandonati gli orpelli di pesanti gioielli, che incantano le dita, sul legno che respira al mio fianco. Resta lui a vegliare il mio sonno. La luce dentro respira ancora, si apre un varco tra le follie del tempo che incalza, danza, rimbalza sulle pareti verniciate dal buio, affreschi onirici nelle volte della mente. Ancora una volta entrano in quei secondi distesi sul fianco sinistro… eroi e saltimbanchi, risa e pianti, le donne e gli uomini che mi hanno pugnalata e quelli che mi hanno vestita di preziosismi e virtuosismi. Il gioco continua e il sogno lo guida. E’ sogno, il mixer di icone… riflesso del confine tra reale e ir-reale pensato… entrambi da metabolizzare… Li vomito al risveglio, dopo aver percorso la loro riabilitazione, anche un sogno può guarire, anche un sogno può condurre in sé la cura dell’onda anomala che assale il giorno, che aggredisce la notte. L’alba è una piuma che scende sul mondo, l’attendo già sveglia con il mio sorriso migliore”.
Oniri sismi… fasi del sonno
Dormiveglia by Paola Tinchitella
Sogno by Paola
Risveglio by Paola Tinchitella
Compiendo un‘immersione alternata nei sei passaggi distribuiti nelle tre coppie visive che rappresentano le tre fasi dell’ispirazione, l’autrice vuole rivelarci l’ermetismo, ovvero, il ”perfettamente chiuso” nella “lirica” della prosa. Questo riconduce, nell’espressività delle immagini, nella potenza evocativa, arcana e misteriosa, nascosta in scrigno d’anima .
La prima coppia di immagini ha per titolo il “Dormiveglia”.

Il titolo rappresenta l’anticamera, la premessa all’ispirazione , un’altalena tra reale e surreale.
Nel primo fotogramma, la realtà è appena confusa dal sogno, il conscio ed il subconscio associano immagini e concetti sull’onda dell’emozione momentanea. Le sfumature tonali che attingono ad un rosa sbiadito simboleggiano l’intimo e l’identità femminile, la visione appariscente memorizza quell’attimo vissuto intensamente, nella lontananza ne afferra paradossalmente delicatezza e necessità di azione rimandando nella sacralità dell’amore il recupero di intensità cromatiche , armonie di complementarietà di anime e corpi , unità di energie nella combinazioni di elementi alchemici.
Nel secondo fotogramma , di fatto, il recupero dell’energia del rosso, che nel primo fotogramma diventa rosa antico (ormai lontano), si ottiene con la mescolanza della stabilità del blu dando origine al viola, colore della metamorfosi, della transizione per tradizione mistico e spirituale . Il viola così ottenuto nell’immagine simboleggia l’unione degli opposti riconducendo alla suggestionabilità del fascino erotico e alla fusione ottenuta dalle sinergie emozionali. Questa fase di premessa si chiude con un intreccio di meditazione, incanto e magia riportando nello stato d’animo equilibrio e rilassamento.
La seconda coppia di immagini ha per titolo Il sogno e rappresenta il momento dell’ispirazione.

Il momento del sogno si apre con la proiezione astratta e astrale , ma in questa fase rappresenta il compiuto, interrotto nel reale e perciò incompiuto il suo divenire, un sogno non realizzato: la trasposizione nella dimensione surreale viene generata dal desiderio di realizzare nel concreto la trasformazione dell’istintività dell’atto nella dimensione terrena. Quel viola diventa evanescente e la luce si mescola nell’azzurro cupo generando un verde veleno: il sogno è trafitto dall’incubo, il verde assume un intensità di rabbia e un crudele cinismo culminando nella putrefazione cromatica, simbolo di perdita , di rinunce e di dolore.
La terza coppia di immagini è rappresentata dalla fase di risveglio provocato violentemente dall’incubo del fotogramma precedente.

